Growth Hacking: un nuovo metodo di crescita

Growth Hacking: crescita e strategie fuori dagli schemi
Growth Hacking: la prima cosa che avrete pensato leggendo il titolo di quest’articolo sarà stata “ecco l’ennesimo termine inglese rubato dal marketing per rendere difficili concetti semplici”. E avete ragione, non c’è niente di complesso nel growth hacking.
Per fare subito chiarezza sul termine, “growth hacking” non significa altro che “crescita utilizzando strategie fuori dagli schemi” e rappresenta l’evoluzione a livello di metodologia e strumenti che sta vivendo il marketing oggi, soprattutto con la nascita e lo sviluppo di migliaia di start-up tecnologiche e orientate al web come Uber, Snapchat, Air Bnb e tutte le altre aziende della Silicon Valley e non solo.
Ma perché è importante conoscere questo fenomeno, nato negli USA nel 2010, e diffusosi poi rapidamente nel resto nel mondo?
Perché il growth hacking non è altro che il ponte tra il marketing tradizionale e quello del futuro (o per meglio dire, quello che stiamo già vivendo ogni giorno e che in futuro potrà assumere una dimensione maggiore).
Infatti il growth hacking-marketing non è altro che la nuova filosofia alla base del marketing che interseca la fase di sviluppo di un prodotto o servizio con i processi del digital marketing e dell’analisi dei dati.
E l’obiettivo è semplicemente quello di far crescere il business, nel modo più rapido possibile, sfruttando i vantaggi apportati dalle nuove tecnologie e dai nuovi media.
Le strategie “fuori dagli schemi” sono le strategie rese possibili dai nuovi strumenti a disposizione dei marketers e che un tempo gli uomini del marketing 1.0 si sognavano. Alla base di queste strategie c’è sicuramente il concetto di “big data”, che comprende tutti i dati e gli indicatori di performance che oggi è possibile misurare, dal numero medio di utenti mensili atterrati su un sito web, per arrivare al numero di click ottenuti su una specifica campagna di email marketing.
Il growth hacking non prevede altro che sfruttare i dati a disposizione per effettuare dei test, in modo rapido e continuo, per affinare le strategie di marketing il più velocemente possibile in base ai feedback ottenuti.
In questo modo è possibile testare qualsiasi cosa: i canali più efficaci attraverso i quali far conoscere un prodotto, la creatività più performante per ottenere un’interazione dagli utenti, la landing page più efficace per ottenere una conversione, e molto altro ancora.
Un esempio di growth hacking di successo e molto noto è quello di Dropbox, servizio che offre spazio in cloud per immagazzinare file e condividerli con altri utenti, che, grazie ad un’efficace strategia di referral (fare in modo che gli utenti di un prodotto o servizio parlino bene dello strumento ad amici e conoscenti) è riuscita a far crescere la sua base da 100.000 a 4 milioni di utenti in soli 15 mesi. In sintesi, la strategia dell’azienda è stata quella di invogliare gli utenti del servizio ad invitare amici o altri contatti ad utilizzarlo in modo gratuito, offrendo in cambio spazio extra di archiviazione sia per l’utente che per la persona invitata.
Un’azione semplice ma ben progettata che ha permesso alla start-up di acquisire il valore attuale di 10 miliardi di dollari.
La realtà di prodotto o servizio offerto è molto diversa da impresa a impresa e non per tutte le aziende sarà possibile replicare tale strategia di successo, ma è importante capire come far diventare le strategie di growth hacking parte della propria metodologia di lavoro.
Per le PMI in particolare, il growth hacking deve servire a capire che ogni attività compiuta sul web può generare dei dati utili a comprendere se quell’attività è stata efficace o meno. Monitorando tali risultati sarà possibile quindi capire cosa perfezionare e migliorare al fine di ottenere risultati migliori. Il tutto deve tuttavia sempre partire dalla definizione degli obiettivi da raggiungere: voglio aumentare il traffico sul sito web mensile del 20%? Voglio fare in modo che gli utenti inviino più richieste di informazioni sui miei prodotti/servizi? Voglio far crescere la notorietà di un marchio appena lanciato?
Se gli obiettivi saranno chiari e misurabili, allora sarà possibile stilare una serie di attività per poterli raggiungere, effettuare dei test, verificare i risultati, fare altri test e arrivare alla giusta combinazione di contenuti, creatività e canali di comunicazione.
Se vi piace avere il pieno controllo delle attività di marketing che state svolgendo e dei risultati ottenuti allora il growth hacking marketing è la strada giusta da percorrere.