È giunta l’ora di fare buoni affari

Cosa significa fare buoni affari?

Realizzare un grosso guadagno? Sicuramente.

Creare qualcosa che abbia un impatto positivo sulla comunità in cui è inserita l’azienda? Magari!

Costruire una linea produttiva che crei il miglior prodotto possibile senza generare scarti? Sarebbe un sogno!

Ci siamo mai chiesti quando possiamo definire “buono” un affare?

O un’azienda?

O un prodotto?

Riprendendo la teoria della Triple Bottom Line, elaborata da John Elkington, una buona azienda è quella che àncora in tutto ciò che fa tre variabili, le cosiddette 3P: Profitto, Pianeta e Persone.

La pandemia ha rappresentato, tra le altre cose, un momento di profonda riflessione per molti di noi.

Imparando a navigare e a fare azienda assieme a questa scomoda compagna di viaggio, ci siamo accorti che le priorità sono cambiate e che i rapporti sociali e personali ne sono risultati inevitabilmente modificati.

Ma che cosa ha significato questo momento di riflessione, e a volte di crisi, per gli imprenditori?

Impossibile generalizzare, ma quello che notiamo è l’emergere di nuove sensibilità e una spinta verso obiettivi aziendali diversi.

I trend mostrano un boom di interesse nei confronti delle tematiche ESG (Environment, Society, Governance), accompagnati da un’accelerazione nella strutturazione di team dedicati a questi nuovi temi.

Temi che sono entrati prepotentemente in azienda in seguito alle preoccupazioni che consumatori e dipendenti vivono ormai quotidianamente, e che sono emerse proprio in risposta alla pandemia e alla crisi energetica che stiamo attraversando. 

E se per quanto riguarda il cambiamento climatico ci si può nascondere dietro a delle teorie più o meno fantasiose, il costo dell’energia e la paura di arrivare alla famosa canna del gas hanno spinto molti a rivalutare il proprio modo di fare business, ricercando nuove soluzioni, tecnologie e proposte capaci di mettere insieme profitto, persone e pianeta nel miglior modo possibile. 

Per le grosse aziende e le multinazionali, gran parte dei temi ESG sono al centro del fare impresa ormai da anni.

Si tratta spesso di questioni di posizionamento, che nella maggior parte dei casi si possono risolvere con un - sostanzioso - budget dedicato.

Ma per un’economia come quella italiana che ha la sua spina dorsale nelle PMI, non si può immaginare una rivoluzione valoriale del tessuto economico senza che le aziende a conduzione famigliare facciano la parte del leone.

Partendo da queste riflessioni abbiamo quindi iniziato a porci alcune fondamentali domande.

Qual è il ruolo e quali sono le responsabilità delle PMI in questo cambiamento epocale? Quali sono le professionalità necessarie, quali le conoscenze, le sensibilità, le opportunità che si presentano quando si sceglie questo modo di fare impresa?

Se questa è la rivoluzione del nostro secolo, saremo chiamati a cambiare i modelli di business che ci sono stati consegnati dalle generazioni precedenti, rendendoli attuali e all’altezza delle sfide economiche, sociali ed ambientali che ci attendono.

Concetti come Impronta Ambientale, Emissioni, Parità di Genere e Welfare Aziendale dovranno assumere importanza pari a EBITDA e dividendi se vogliamo uscire vincenti da questa sfida. 

Per noi, questo viaggio iniziato da relativamente poco, si sta rivelando un’altalena di nuove conoscenze, concetti, capacità e stimoli incredibili.

Scoprire che alcune delle cose che facciamo giornalmente, nel modo in cui le facciamo magari da anni, andrebbero ripensate e riprogettate o anche semplicemente integrate per generare un impatto positivo, sono uno stimolo incredibile a migliorare il modo in cui facciamo business e a portare le relazioni con i nostri stakeholders ad un nuovo livello.

I nostri comportamenti, e quindi il nostro impatto, rappresentano un’opportunità di crescita culturale ed aziendale senza precedenti.

Sostenibilità è un concetto sconfinato, ma così centrale e profondamente impregnato di urgenza e contemporaneità, che la sua complessità non può più essere una scusante per non agire, approfondire, imparare, migliorare.

Il nostro viaggio è iniziato da poco, come ho detto, ma non vediamo l’ora di condividere le cose, piccole e grandi, che stiamo imparando ogni giorno con chiunque fosse interessato ad approfondire il nostro diario di bordo.

Affiancandoci, perché no, in questo navigare che vorremmo ci portasse ad avere con noi sempre più aziende buone. 

Ci auguriamo quindi - e lo auguriamo anche a voi - di fare presto buoni affari!