L’Alfabeto del marketing: L come Leader

Si sente spesso parlare di Leader, sia nella vita di tutti giorni che in quella lavorativa. Ma chi è il vero Leader?
Iniziamo con una definizione di leader e leadership: “Una relazione che crea un cambiamento positivo per sé e per gli altri, attraverso la motivazione, la condivisione e la corresponsabilità nel raggiungere un obiettivo prefissato (dove gli altri fanno ciò senza costrizioni)”.
Il leader è quindi colui che ispira e guida attraverso un continuo processo di cambiamento, di crescita. Sia essa individuale che di gruppo.
Partendo dal presupposto che in una relazione la base è sempre la comunicazione, come può comunicare in modo efficace un leader? Ecco alcuni consigli che ci permettono di essere leader ispiratori ed efficaci:
- Sporcati le mani
- Attenzione a ciò che dici
- Rispetta sempre la catena di comando
- Ascolta la squadra
- Assumiti le responsabilità
- Lascia che la squadra faccia le sue cose
- Prenditi cura di te stesso
- Delega e controlla
- Sii coerente
- Decidi
I SEI STILI DI LEADERSHIP DI GOLEMAN
Nel libro “Primal Leadership” (Goleman, Boyatzis e McKee, 2002) Daniel Goleman illustra sei diversi stili di leadership che possono essere adottati con elasticità per guidare il proprio gruppo in diverse circostanze.
Il Leader visionario: condivide con i collaboratori la Mission e la Vision, l’Obiettivo Finale, e crea un clima positivo. Questo stile aiuta e sprona il team nei momenti di cambiamento.
Il Leader coach: crea una connessione fra la Mission aziendale e i bisogni e valori del singolo lavoratore. Questo stile valorizza lo staff e migliora le performance ed i singoli comportamenti.
Il Leader democratico: valorizza ogni risorsa, l’ascolta per decidere e crea un ambiente partecipativo, che responsabilizza e valorizza ogni singolo membro del team. Questo stile è utile al clima lavorativo, aumenta la produttività, e permette al Leader di ottenere buoni feedback.
Il Leader sociale o affiliativo: il suo obiettivo è creare armonia nel team e nei rapporti. La relazione è al centro. Questo approccio è utile a creare un team coeso e compatto.
Il Leader battistrada: è un precursore, colui che traina il gruppo ed è focalizzato all’obiettivo. Se questo approccio è estremo può incutere ansia nei collaboratori perché il leader può essere visto come “inarrivabile”.
Il Leader autoritario: è la persona che preferisce farsi rispettare che farsi ammirare dallo staff. Impone la Vision, in modo esplicito o implicito, crea sensibili asimmetrie nelle relazioni, non accetta repliche. Motiva il personale in modo coercitivo (“non accetto fallimenti, altrimenti...”), crea un clima aziendale teso nel quale i singoli difficilmente si prendono responsabilità, per paura di deludere il leader. Egli viene seguito per evitare eventuali punizioni. Fintanto che è presente il team esegue ogni regola da lei/lui imposta, ma in sua assenza questo non è garantito, e anzi è fonte di forte critica. Questo stile è consigliato solo in casi di emergenza e crisi finanziaria.
Ma qual è lo stile ideale di Leadership?
Non esiste! Ognuno di noi, in diversi momenti, deve imparare ad adottare diversi stili di leadership in modo da rispettare se stesso e gli altri.

In costante movimento, se la mia vita non è piena mi invento subito qualcosa! Amo circondarmi di persone creative e intraprendenti che possano arricchirmi e smussare il mio lato più preciso e razionale.
